Francesco Gioia

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Francesco Gioia, O.F.M.Cap.
arcivescovo della Chiesa cattolica
Gaudete in Domino
 
TitoloCamerino-San Severino Marche
Incarichi attuali
Incarichi ricoperti
 
Nato21 luglio 1938 (85 anni) a San Vito dei Normanni
Ordinato presbitero29 giugno 1965
Nominato arcivescovo2 febbraio 1990 da papa Giovanni Paolo II
Consacrato arcivescovo5 aprile 1990 da papa Giovanni Paolo II
 

Francesco Gioia (San Vito dei Normanni, 21 luglio 1938) è un arcivescovo cattolico italiano, dal 4 luglio 2016 presidente emerito della Peregrinatio ad Petri Sedem.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nasce a San Vito dei Normanni, in provincia di Brindisi ed arcidiocesi di Brindisi-Ostuni, il 21 luglio 1938.

È ordinato presbitero il 29 giugno 1965 per l'Ordine dei frati minori cappuccini.

Ministero episcopale[modifica | modifica wikitesto]

Il 2 febbraio 1990 papa Giovanni Paolo II lo nomina arcivescovo di Camerino-San Severino Marche; succede a Bruno Frattegiani, precedentemente dimessosi per raggiunti limiti di età. Il 5 aprile successivo riceve l'ordinazione episcopale, nella basilica di San Pietro in Vaticano, per imposizione delle mani dello stesso pontefice, co-consacranti gli arcivescovi Giovanni Battista Re e Justin Francis Rigali (poi entrambi cardinali).

Il 9 gennaio 1993 termina il suo incarico di arcivescovo di Camerino-San Severino Marche, dopo essere stato condannato, con la condizionale, per un reato, e viene nominato in Curia romana come delegato del Pontificio consiglio per il dialogo interreligioso.

L'8 luglio 1996 viene nominato segretario del Pontificio consiglio della pastorale per i migranti e gli itineranti, incarico che termina nel 2001.

Il 25 luglio 2001 viene nominato amministratore pontificio della basilica di San Paolo fuori le Mura, delegato pontificio per la basilica di Sant'Antonio di Padova e nel contempo presidente della Peregrinatio ad Petri Sedem. Il 31 maggio 2005, per disposizione del motu proprio L'antica e venerabile basilica di Benedetto XVI, essendo soppressa l'amministrazione pontificia della basilica di San Paolo, decade dall'ufficio di amministratore. Gli subentra, come primo cardinale arciprete di San Paolo, Andrea Cordero Lanza di Montezemolo.

Il 4 gennaio 2008 cessa di essere presidente della Peregrinatio ad Petri Sedem perché accorpata all'Amministrazione del patrimonio della Sede Apostolica.

Il 23 gennaio 2013 è nominato nuovamente presidente della Peregrinatio ad Petri Sedem per un triennio; il 22 luglio dello stesso anno gli succede come delegato pontificio per la basilica di Sant'Antonio di Padova il vescovo Vittorio Lanzani. Dal 4 luglio 2016 la Peregrinatio ad Petri Sedem viene nuovamente accorpata all'APSA e cessa di esserne presidente.

Controversie e procedimenti giudiziari[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1993 è stato richiamato in Vaticano dopo essere stato arcivescovo di Camerino-San Severino Marche a causa di un processo seguito alla denuncia di un giovane nei suoi confronti.[1]

Nel 1999 ha preso a schiaffi in Vaticano un alto prelato che aveva parlato di lui nel suo libro Via col vento in Vaticano (Kaos, 1999) facendo allusioni a presunti procedimenti giudiziari per abusi[2].

Nel 2010 è stato querelato ad opera di due suore e una novizia verso le quali, a loro dire, il monsignore avrebbe esercitato pressioni per farle desistere da azioni legali nei confronti del convento di clausura che avevano abbandonato.[3]

Nel 2013, secondo la stampa su diretta decisione del Papa, è stato costretto a lasciare l'incarico di custode della Basilica di Sant'Antonio di Padova in quanto indagato dalla Procura della Repubblica di Padova per abusi edilizi. La vicenda degli abusi immobiliari a fini speculativi suscitò molta eco nella stampa ed anche interrogazioni parlamentari.[4]

Nel 2015 è stato coinvolto con ampia ricaduta sui media, senza essere iscritto nel registro degli indagati, nell'inchiesta cosiddetta Grandi Opere coordinata dalla Procura della Repubblica di Firenze. Secondo i magistrati, che hanno effettuato verifiche presso la sua abitazione e nei suoi conti bancari, avrebbe svolto il ruolo di presunto facilitatore nell'assegnazione di appalti, in cambio di posti di lavoro per i propri nipoti.[5]

Genealogia episcopale[modifica | modifica wikitesto]

La genealogia episcopale è:

Note[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Arcivescovo di Camerino-San Severino Marche Successore
Bruno Frattegiani 2 febbraio 1990 – 9 gennaio 1993 Piergiorgio Silvano Nesti, C.P.
Predecessore Delegato del Pontificio consiglio per il dialogo interreligioso Successore
- 9 gennaio 1993 – 8 luglio 1996 -
Predecessore Segretario del Pontificio consiglio della pastorale per i migranti e gli itineranti Successore
Silvano Maria Tomasi, C.S. 8 luglio 1996 – 25 luglio 2001 Agostino Marchetto
Predecessore Amministratore pontificio della basilica di San Paolo fuori le Mura Successore
Marcello Costalunga 25 luglio 2001 – 31 maggio 2005 Andrea Cordero Lanza di Montezemolo
(arciprete)
Predecessore Presidente della Peregrinatio ad Petri Sedem Successore
Crescenzio Sepe 25 luglio 2001 – 4 gennaio 2008 - I
- 23 gennaio 2013 – 4 luglio 2016 - II
Predecessore Delegato pontificio per la basilica di Sant'Antonio di Padova Successore
Marcello Costalunga 25 luglio 2001 – 22 luglio 2013 Vittorio Lanzani
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